Università e anticorruzione
- Autore/i.................: Ramajoli M. (cur.); Marra A. (cur.)
- Anno Edizione......: 2022
- EAN.........................: 9788892121898
- Editore....................: Giappichelli
- Collana...................: Collana del Dipartimento Giurisprudenza dell'Università di Milano-Bicocca
- Pagine.....................: 272
36,00 €
Tasse incluse
Quando le strategie di prevenzione della corruzione intercettano la galassia universitaria le problematicità tipiche della relativa disciplina (rischi di formalismo, di burocratizzazione e di amministrazione difensiva) sono doppiate da ulteriori, più specifiche criticità. L'Università è una Pubblica Amministrazione del tutto particolare. Dispone di autonomia costituzionalmente garantita (art. 33, ultimo comma, Cost.), la quale soffre di fronte a rigide imposizioni esterne, specie se provenienti da altre amministrazioni che si collocano al di fuori del circuito democratico-rappresentativo, come lo è l'Autorità Nazionale Anticorruzione. È chiamata istituzionalmente a svolgere un'attività libera ("l'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento", stabilisce solennemente il comma 1 dell'art. 33 Cost.) e composita, in quanto è attività sia di ricerca, sia di insegnamento, sia di terza missione ("luogo di apprendimento ed elaborazione critica delle conoscenze" che opera "combinando in modo organico ricerca e didattica, per il progresso culturale, civile ed economico della Repubblica", recita l'art. 1, comma 1, della legge Gelmini). Abbraccia una forza lavoro oltremodo eterogenea, che in parte è contrattualizzata, in parte è ancora sottoposta al regime di diritto pubblico (professori e ricercatori universitari). È difficilmente riconducibile a sistema unitario e integrato, articolandosi in una molteplicità di modelli organizzativi, che spaziano dalle Università statali alle Università non statali che assumono la forma giuridica di società di capitali con scopo di lucro.
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