Fatta di terra, rivestita di Cielo
72 quaderni superstiti (inediti e attualmente giacenti presso la Curia di Otranto “in attesa” dello sperabile avvio dell’iter diocesano per la canonizzazione) che l’autore, grazie all’Associazione Antonietta De Vitis Onlus e in particolare al suo Presidente, l’avv. Girolamo Vergine, ha avuto il privilegio di consultare. Ne è risultato un grande affresco, una sorta di panorama esistenziale “totale”in cui i grandi avvenimenti dell’attualità terrena (la morte di Aldo Moro e la sua esatta dinamica, la Chiesa e la censura di certe sue “riforme non autentiche”; o il reprensibile comportamento di mons. Lefebvre, o ancora la questione veggenti e la predilezione del Signore per i “ragazzi della Jugoslavia”), si trovano fianco a fianco ad avvenimenti dell’attualità, per così dire, ultraterrena e “sovrasensibile”, di valore propriamente teologico (dalla descrizione di certi particolari della Passione del Signore, allo “scoop” dell’inaspettata salvezza di Giuda Iscariota, a molto altro ancora) oltre, naturalmente, alla diretta e personalissima esperienza di anima-vittima della De Vitis. È un racconto della vita di Antonietta “sulla terra e non solo” che l’autore, ogni volta che è possibile, lascia alla voce diretta della mistica, una voce i cui registri – sul tono fondamentale del sovrannaturale ma articolati via via tra l’epico e il drammatico, tra l’avventuroso e un ordinario capace, talvolta, di strappare persino un sorriso – sono tarati su una precisa volontà divina: «le tue parole vengono da me» la rassicura il Signore il 22 febbraio 1987, «ti ho prescelta tra mille e mille persone per la tua umiltà, semplicità e offerta continua» perché «sono io quello che faccio, sono io che vivo in te […] questa è la mia parola e domani sarà pubblicata e sarà veritiera …».
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