Il gomito del diavolo

Afghanistan, 2013. La Brigata italiana sta ripiegando verso la base di Herat, lasciando gli avamposti più a rischio quando a Paolo Riccò, vicecapo di Stato Maggiore per le operazioni, viene affidata una missione che in molti giudicano impossibile. Contando solamente su un reparto di paracadutisti e uno del genio, il comandante italiano deve sostenere tre brigate afghane incaricate di riprendere il controllo del nodale "Gomito del Diavolo", una strada di primaria importanza per i rifornimenti condotti dal nord-ovest al sud del Paese. I talebani l'hanno occupata, isolando una base americana e impedendone i rifornimenti. A rendere il risultato dell'operazione ancora più incerto c'è anche la diffidenza nei confronti delle truppe italiane da parte del generale Mark A. Milley, comandante di tutte le forze americane presenti nel teatro afghano. Milley si è convinto che le truppe italiane siano mal gestite e poco pronte a intervenire. Riccò potrebbe adempiere alla missione restando lontano dal fronte e dando indicazioni alle truppe afghane, ma è un generale dall'indole e dall'intuito particolari. L'esperienza e l'istinto gli suggeriscono che per far fronte alla criticità del momento lui e i suoi uomini dovranno dimostrare tutta la loro audacia, il vigore e la fantasia che li contraddistinguono. Grazie a una strategia che nessun altro avrebbe avuto il coraggio nemmeno di pensare, Riccò dà prova a Milley della vera forza dell'Italia e porta a termine con successo una delle operazioni più rischiose di sempre. In questo libro-testimonianza, quello che ora è il comandante dell'aviazione dell'Esercito, insignito di numerose medaglie al valore, racconta con schiettezza i dettagli di quei giorni di fuoco tra scelte impossibili, paure, il bisogno di proteggere i propri uomini, l'ingiustificata sfiducia nei loro confronti e il clima di fortissima tensione in cui dovettero agire per il bene delle operazioni.