Il canto delle muse. Variazioni sull'arte contemporanea

Che cosa ci fa a New York una statua di Ulisse? Qual è la genesi della rappresentazione teatrale di Prometeo a Venezia? Che cosa lega i film di Ermanno Olmi ai poemi omerici? Grande interprete della saggezza antica, indagatrice dell'universo dei miti e delle loro innumerevoli trasposizioni nelle diverse forme d'arte contemporanea, Maria Grazia Ciani ripercorre le mille «variazioni» sul mito di grandi classici, riannodando i fili che legano presente e passato. Dalla scultura al teatro, dal cinema alla pittura, fino alla fotografia, nessuna espressione umana è riuscita a sottrarsi al confronto con la potenza del mito e alla ripresa dei grandi modelli letterari dell'Iliade, dell'Odissea e dei tragici. «Difficile pensare - afferma Ciani - anche solo alla letteratura europea senza la conoscenza dei classici greci e latini. Ma ora come ora si stanno allontanando sempre più, e le riscritture e i rimaneggiamenti dei registi per le tragedie ne sono una prova evidente. Il rischio è quello di deformare l'autenticità del messaggio degli antichi, confonderlo con quello delle altre civiltà che solo ora impariamo a conoscere. È importante che, anche con minore forza ed energia, i classici greci e latini sopravvivano comunque, che non se ne perdano le tracce. In fondo sono e restano le sentinelle dell'Occidente».